Nintendo Switch: Gamuzumi, qureate, Nintendo e la poca accettazione e bigottismo sulla nudità nei videogiochi
Qualche ora fa sono emerse interessanti informazioni riguardanti la pubblicazione di contenuti espliciti all’interno dell’eShop di Nintendo Switch.
Gamuzumi tramite il suo account twitter ufficiale inglese, ha infatti rilasciato numerosi tweet riguardanti le enormi difficoltà che sta incontrando nella pubblicazione di alcuni titoli previsti per l’uscita su Nintendo Switch, alcuni di questi anche rigettati e di conseguenza rifiutati da Nintendo, come ad esempio Elves Christmas Hentai Puzzle, Hot Tentacles Shoot, entrambi contenenti una semplice nudità parziale e già previsti e/o rilasciati da tempo su piattaforme PC come Steam e Nutaku.
Il discorso è lungo e molto tedioso da affrontare, vuoi per un bigottismo stolto e stupido da parte delle persone coi paraocchi (che siano videogiocatori, sviluppatori, publisher e semplici consumer o meno), derivante il mondo spesso occidentale, tendente verso gli USA (Sony docet), ma anche da parte puritana nostrana, spesso legata alla visione della chiesa, ma perchè no nipponica, vuoi anche per un’immagine che Nintendo cerca di mantenere con gli investitori e il proprio pubblico.
Per quanto mi riguarda, quasi ogni tipo di attività censoria, che sia nei videogiochi, ma anche nella vita di tutti i giorni (legata soprattutto alla vita sociale e il buon costume) è decisamente sbagliata. Frenare un certa tipologia di contenuti infatti, porta le persone a cercarli a tutti i costi in altre maniere (spesso anche poco legali e pericolose), creando esattamente l’effetto opposto, che ti arriva come un boomerang diretto nella tempia. Il problema degli stupri e crimini sessuali in Giappone è la dimostrazione palese di tutto questo, un paese che ha tanti pregi, così come tanti difetti, come il tanto lavoro (spesso ai limiti della salute mentale e fisica delle persone) e un bigottismo che ancora oggi, obbliga chi crea contenuti sessualmente espliciti (che siano film, che siano spesso videogame ed altre opere) a censurare le parti intime inferiori delle persone, che siano reali o molte volte semplicemente disegnate da un mangaka qualsiasi, oltre ad ovviamente vietare nudità e attività sessuali di qualsiasi tipo in pubblico.
Detto ciò, non è così strano infatti pensare che la Casa di Kyoto abbia molto abbassato le sue “vene censorie” rispetto al passato (volta verso un pubblico internazionale), riguardante soprattutto all’accettazione e pubblicazione di giochi più spinti e dedicati ad un pubblico prettamente adulto (mai pornografico ma con solamente con nudità, e fidatevi c’è un ENOOOOOOORME differenza, che spesso le persone ignorano o fanno finta di non vedere), vedasi ad esempio lanci di titoli come Japanese Goblins, Elves Fantasy Hentai Puzzle, Hentai: Make love not war, ma anche Double Shot Gals, senza dimenticare il capostipite delle polemiche degli ultimi mesi, ovvero Hentai Uni, dipinto totalmente come il male concepito sulla terra, specialmente per tantissime testate giornalistiche (spesso italiane) che cavalcano l’onda del clickbait facile, ma che in realtà si rivelò semplicemente essere un jigsaw game banalotto con nudità (tra l’altro anche parziali, visto che si vedevano solamente dei seni femminili, spesso poi in angolazioni anche atipiche per il genere, e con disegni anche abbastanza minimali e bruttini).
Gamuzumi però non è stata l’unica “vittima” di questo cambiamento di rotta repentino da parte della casa di Kyoto, che per quanto mi riguarda è unicamente dovuto alla pressione mediatica delle persone tramite social, pressanti nei confronti della “nudità all’interno dei videogame” e quello che consegue se messa nelle mani di consumer non propriamente adulti, specialmente in una console con un pubblico così tanto ibrido e variegato, come può essere appunto con Nintendo Switch.
L’altro sviluppatore e publisher che ha dovuto essenzialmente allontanarsi dalle “scene Nintendiane” è qureate, un’azienda nipponica che ha quasi sempre creato titoli di vario genere con spunti ecchi, che ultimamente ha avuto degli enormi problemi nella pubblicazione dei suoi ultimi titoli su Nintendo Switch, nello specifico l’ultimo, Beat Refle, che ha visto dei cambiamenti enormi durante la sua realizzazione e sviluppo, originariamente riconosciuto col titolo di Massage Freaks.
Il nome fu cambiato a causa di vicende reali di crimini riguardanti le sale di massaggio giapponesi, oltre alla modifica di alcuni nomi delle ragazze presenti all’interno del gioco, rinominati per via delle somiglianze con il gruppo di idol di Hinatazaka46.
Attualmente Beat Refle non ha una finestra di lancio effettiva su Nintendo Switch, anzi è molto probabile che lo sviluppatore decida definitivamente di eliminare la versione per la console della casa nipponica, sempre a causa delle pressioni sui social e le recenti restrizioni di Nintendo per quanto riguarda il lato “sessuale” di alcuni titoli proposti per la pubblicazione sulla piattaforma.
Average Rating