[EDITORIALE SFOGO VIDEOLUDICO] Nintendo Switch 2: le polemiche sterili e la percezione distorta del web e i social
In questo articolo della rubrica “EDITORIALE SFOGO VIDEOLUDICO“, ci concentreremo nuovamente su Nintendo Switch 2, sulla percezione della console e i giochi.
E’ sempre più dura lo so, e per quanto sia bello sfogarsi in questi lidi, è comunque difficile esprimersi con le persone mantenendo un tono civile ed educato, senza scadere nei più bassi istinti umani di ribrezzo (per certi versi giustificati dall’andamento dei social, e per chi ci gira attorno).
In questi mesi mi sembra infatti di vivere letteralmente in un universo parallelo (quasi in Deja vù, ben simile a quello passato durante il periodo COVID nel 2020-2021), in cui una certa fetta di persone (nel nostro caso videogiocatori), sembrano sproloquiare cose a caso (spesso senza alcun tipo di senso o ragione, ne tantomeno titolo per farlo), nei confronti di un determinato argomento, che però riguarda quasi sempre il mondo della casa nipponica, specie nel 2025.
Quella sensazione che di base, mi ricorda anche il periodo di insofferenza passato con Nintendo Wii U (e si lo so, se avete vissuto quei mesi post 2012, probabilmente avete le mie stesse vibes dell’epoca), dove ci si sentiva quasi “di troppo” o persino “quelli sbagliati della situazione”, ad avere una console e giocare su una determinata piattaforma. Piccolo spoiler però ragazzi, allora non eravate voi quelli sbagliati (così come non lo siete in questo momento, con una console che tra l’altro ha piazzato 10 milioni di unità in cinque mesi, in totale contrasto col periodo Wii U, che ne fece 12 in quasi quattro anni e mezzo), ma chi vi giudica, o chi mette bocca e sentenzia, sui vostri acquisti e su cose che spesso nemmeno conosce. L’ho ripetuto fin troppe volte quest’anno, ma il reale problema nel mondo dei videogame negli ultimi 4-5 anni, non sono i publisher cattivi manipolatori, ne i prezzi dei giochi e delle console, sulle tanto decantate azioni “predatorie” dell’industria (che possono eventualmente essere rimandate al mittente non acquistando se non si vuole farlo, perchè EHI, non siamo scimmie o macachi, siamo esseri umani senzientim ed abbiamo un cervello funzionante come essere umani, credo perlomeno, alcune volte ho dei dubbi su certi individui), ma bensì sono gli stessi videogiocatori, che non sanno realmente quello che vogliono (specialmente quelli più “giovani” del settore, ma non solo), ma che pretendono comunque di saperlo, imponendo la loro visione su quella degli altri giocatori (e persino degli sviluppatori), non avendo spesso neanche le basi, competenze, ne tantomeno la cultura videoludica per farlo.
Intendiamoci, io mi arrogo il fatto di avere molta esperienza nel settore (specialmente quello Nintendo), non perché sono un “influencer” o un “giornalista videoludico” o “content creator”, etichette che spesso lasciano davvero il tempo che trovano personalmente parlando, ma in primis perché sono un videogiocatore di lunga data, videogioco dal 1993 da quando ho tre anni per intenderci (citando il compianto Iwata ai tempi, visto che ultimamente viene ricacciato fuori per andare contro Nintendo a caso, che porello, probabilmente si starà ribaltando nella tomba, ma non per la “Nintendo cambiata”, ma per il settore disastrato dai giocatori e in parte da certe aziende). L’esperienza e il modo di vedere un certo argomento (nel nostro caso i giochi), non è una roba che acquisti al supermercato, non si compra ne tantomeno si acquisisce “expertise” (sempre citando qualcuno), giocando per 2-3 anni, magari pure e sempre agli stessi generi (Metroidvania, shooter e souls-like a rotta de collo, come si direbbe a Roma) o allo stesso gioco in multiplayer online in loop infinito con gli amichetti del cuore, ma acquisendo esperienze differenti (magari anche in single Player), uscendo nell’effettivo dalla propria “comfort zone” (io stesso lo feci circa 4-5 anni fa entrando nel mondo Xbox con Series S, mai toccata una console Microsoft fino ad allora), testando serie, videogiochi e generi mai testati con mano (cosa che il Game Pass, anche e seppur con l’aumento veramente corposo delle ultime settimane, riesce ancora ad avere come vero vantaggio rispetto a Sony), cercando di avere quasi delle “prove” di quello di cui si sta parlando e discutendo online, o comunque avendo effettivamente giocato qualcosa, prima di parlarne bene, ma soprattutto male, magari solamente perchè vista giocate in una live su Twitch o attraverso una “Blind run” su Youtube (sempre per rimanere in tema attuale lol).
All’epoca (vuoi per essere stato una persona più giovane rispetto ad adesso), vedevo l’essere parte del mondo Wii U (una piattaforma mai compresa appieno dai videogiocatori, ed evolutasi in una delle console più vendute ed apprezzate di sempre, ovvero Nintendo Switch, cosa che ne conferma il valore, ma soprattutto quanto le persone non capiscono spesso un cazzo di videogame), quasi come una colpa, nel sentirsi sbagliati nel giocare li, e magari non farlo su PC e le altre console. Ebbene ragazzi, se siete giovani videogiocatori su console Nintendo (così come lo ero allora), e state vivendo un periodo decisamente simile (sebbene molto diverso, Switch 2 è decisamente lontana in termini di vendite e apprezzamento rispetto a Wii U), non sentitevi in errore, fregatevene altamente del giudizio di certi individui sui social (anche creators sul web), che vi dicono cosa dovete giocare ed evitare, solamente per essere “quelli fighi e giusti della situazione”, ma fatevi la vostra esperienza ed opinione personale sui giochi che scegliete di provare e/o vi interessate, scevra di imposizioni e condizionamenti esterni.
E’ un discorso che potrebbe sembrare veramente “basic” e banale, ma fidatevi, ho visto tantissimi commenti tossicissimi sui social (specie sotto pagine social ufficiali di Nintendo, o comunque di siti dedicati), in cui venivano denigrati (al limite della segnalazione alla piattaforma di riferimento), con insulti (spesso anche molto pesanti), chi gioca attualmente su Nintendo Switch 2 (come se fosse una macchia indelebile proprio, manco fossero gente come Netanyahu o Putin), sia come piattaforma che ad un determinato gioco (non faceva troppa differenza, l’odio, il dissing e il conseguente rosic da “la volpe non arriva all’uva”, quindi buttiamo in caciara tutto, ribaltando il tavolo). Se vi doveste incappare in queste tipo di situazioni, vi invito chiaramente a non replicare a queste persone (bloccarle necessariamente e magari segnalarle pure, se ritenete opportuno farlo, e fidatevi, spesso a buon rendere), oltre a consigliarvi di fregarvene e chiudere i rapporti (semmai ce ne fossero stati di pregressi), per evitarvi incazzature e stress inutili, specie per una cosa che dovrebbe essere una passione ed una cosa positiva, ma soprattutto dovrebbe divertirvi ed intrattenervi, a prescindere da cosa vi piace giocare, anche se alle altre persone non va a genio che voi lo facciate. E’ così che sono nati i videogame, per divertire ed intrattenere una persona anche e principalmente singolarmente (la socialità è arrivata ben dopo, seppur con gli arcade).
Questo però è derivante (come dissi anche in un “editoriale” passato), da una sorta di presa di mira da parte di una buona fetta di una certa tipologia di creator (lo si vede anche da comportamenti esterni a questo tipo di discorso, quanto siano affidabili, con scandali che minano credibilità e che tirano fuori un lato celato che non si poteva prevedere da parte dell’utenza), che avviene sin dal lancio di Switch 2 sul mercato. Quasi si arrogano il fatto di aver a tutti i costi ragione, attraverso video in cui spesso sproloquiano del fatto che la console non abbia giochi (ne dubito, visto che in cinque mesi e nei successivi ne saranno uscite almeno una decina, Switch 2 ha ed avrà già più esclusive che PS5/Xbox Series S/X in cinque anni di vita ma vabbè, chi siamo noi per far notare fatti e non chiacchiere), e che quelli che ci sono non ne valgono la candela, facendo catastrofismi, sensazionalismi o creare opposizioni inutili, come negli ultimi giorni con le odiatissime Game-Key Card (la venuta del diavolo Lucifero praticamente), che andrebbero a non preservare determinati giochi in futuro (cosa che comunque prima o poi è sempre stata fatta, perlomeno non da chi farcisce il web di giochi Nintendo e non propriamente legali, presenti sul mercato nel momento in cui lo sta facendo, magari potrebbe essere un hint), o comunque, con le solite polemichette sterili, riguardanti i prezzi aumentati dei giochi, spesso tarate solo per fare views ed engagement a proprio favore e per il proprio tornaconto, che però lo sono su tutte le piattaforme, compreso il tanto decantato e conveniente Steam, che proprio oggi riceve (così come ogni altro gioco al lancio che sia un tripla A et similia) un Inazuma Eleven (pre-purchase) a 79,99 euro, esattamente (se non di più in certi casi, con Deluxe e cazzi e mazzi edition), dei giochi presenti sugli store delle console.
La verità (o perlomeno quella che mi sono costruito e della quale ho avuto modo di riflettere nel corso degli ultimi mesi), è probabilmente derivante da un senso quasi istintivo di “rosic”, da parte di una certa tipologia di utenza specifica (spesso si tratta di videogiocatori fissati col mondo PC, ma non solo), che cerca in tutti i modi di far passare il messaggio che “la console war è finita”, “vedete Sony e Microsoft pubblicano tra di loro e su PC”, quasi a voler imporre il fatto, che i player giochino principalmente su un dispositivo che si, crea i giochi, ma come ripeterò finche avrò respiro probabilmente, non è una macchina pensata esclusivamente per il videogioco. Tutto ciò, dimenticantosi però un piccolissmo dettaglio, ma proprio di poco conto, una minuzia quasi, ovvero che Nintendo Switch 1 ha venduto ad oggi (13 novembre 2025), circa 154,01 milioni di console totali dal lancio (risultando essere la terza console più venduta di sempre, dietro solo a PS2 e Nintendo DS), con i quasi 11 milioni di Nintendo Switch 2 vendute da giugno 2025, numeri letteralmente insani, che dimostrano quanto il mercato console, sia ben lontano dalla morte raccontata dai PC player e gente online su Youtube e Twitch.
Unito a questo discorso (aggregato quasi come avverrebbe con la colla vinilica di Art Attack, bella forte), è sicuramente la mancata possibilità (perlomeno nel momento in cui sto scrivendo questo papiro, ovvero 13 novembre 2025), di emulare o ancora peggio, modificare una console Nintendo Switch 2, negando a personcine che giocano principalmente su PC, non perchè sia “meglio” o perché sia più conveniente (perlomeno legalmente ma ci arriviamo), ma solamente per una questione e per la scusa banale di voler “aggirare il sistema marcio dei publisher”, così come viene definito, ovvero ergo, cercare di “piratare” giochi non acquistandoli come andrebbe fatto con un qualsiasi altro prodotto o servizio, anche per sostenere sviluppatori (piccoli o grandi che siano, non fa alcun tipo di differenza, idem se fosse un’azienda multimilionaria, il danno lo riceve chi sta in basso non chi sta in alto, come nella vita reale).
La scusa e la polemica sterile della “preservazione” negata delle Game-Key Card di Nintendo Switch 2, ne è perfettamente un esempio, un vero e proprio specchio per le allodole (ed intendiamoci, c’è anche chi la fa in buona fede, ma secondo me son veramente pochi sul web attualmente), che serve solo a queste persone, per far polemica, creare odio sui social (il tanto amato rage baiting che attira views), e rosicare lamentandosi del fatto che non possano arrivare a dama nel provare giochi esclusivi (e che richiedono un accesso online continuo e/o continuativo) come ad esempio titoli presi di mira come Donkey Kong Bananza e Mario Kart World, e che vadano contro (così come succede con Denuvo su giochi PC, per la stessa identica motivazione) a chi cerca di fregare “il sistema” possedendo giochi che non ha regolarmente acquistato, e che sono attualmente presenti sul mercato. E’ una roba che è sempre successa, perlomeno in maniera netta da verso fine degli anni 90 ed inizi del 2000, ma in piccola parte anche prima con i miliardi di floppini (floppy disk sui primi PC per i più giovani), chi è vecchio se lo ricorderà (e la console PS1 è stata probabilmente l’apice di un sistema e una cultura abbastanza becera da questo punto di vista, almeno secondo me), che non si è mai spento davvero, nemmeno con la favola del disincentivare la pirateria, attraverso dei prezzi favorevoli e degli sconti tanto decantati su PC e Steam.
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