[EDITORIALE SFOGO VIDEOLUDICO] Il 2023 dei titoli meraviglia, ma anche dei disastri
In questo articolo della rubrica “EDITORIALE SFOGO VIDEOLUDICO“, ci concentreremo sul 2023 dei titoli meraviglia, ma anche dei disastri videoludici.
Siamo arrivati quasi al capolinea ormai di questo 2023, pochi giorni infatti rimangono alla chiusura di un anno davvero incredibile, sia in positivo che in negativo. Di solito in questi casi si tende a parlare delle cose positive, tutto ciò che ci ha rallegrato e soddisfatto nell’anno appena trascorso, beh non sarà questo il caso. Il 2023 è stato un anno pieno di giochi di qualità (vedasi, Super Mario Bros Wonder, Hi-Fi RUSH, Baldur’s Gate 3, The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom), ma anche più “indie” come Blanc o Sea of Stars, ne abbiamo parlato qui, ma anche di alcuni dei giochi peggiori, visti e pubblicati negli ultimi 10 anni, e non credo di esagerare minimamente.
The Lord of the Rings: Gollum, titolo aspettato e rinviato per mesi, un videogame su uno dei franchise più importanti e famosi del panorama, quello del “Signore degli Anelli”, cosa potrà andare storto. Nonostante le aspettative (non è mai facile approcciarsi ad un tie-in, ci è riuscito a malapena Hogwarts Legacy, veramente stentando), le cose non potevano che andare peggio, di quanto la peggiore delle ipotesi poteva lasciar immaginare. Il gioco che vede protagonista il celebre mostriciattolo di Tolkien, è un disastro quasi annunciato, appena rilasciato, subissato di recensioni molto negative da parte di critica e pubblico, risultando poi l’esser bollato come peggior gioco del 2023, se non addirittura dell’ultimo decennio. Il risultato di questa operazione ha fatto dei gran bei danni per Daedalic Entertainment, che ha deciso (annunciandolo tramite un comunicato ufficiale), di smettere del tutto con lo sviluppo di videogame, chiudendo il proprio studio interno, a causa proprio dell’incredibile flop di The Lord of the Rings: Gollum (e ricordiamolo parliamo dello sviluppatore dietro quella serie fenomenale chiamata Deponia, non proprio gli ultimi degli stronzi). Nonostante il bordello mediatico creatosi dietro Gollum, non ha avuto nemmeno un mese di “gloria inversa”, in quanto non uno ma ben due titoli dello stesso livello, hanno valcato la scena videoludica, rubando appieno il titolo di peggior gioco del 2023. Parliamo di The Walking Dead: Destinies e Skull Island: Rise of Kong, che son riusciti in sole poche settimane, a rubare la scena a Gollum, in lizza come possibili peggior titoli del 2023.
Come avrete sicuramente potuto intuire, sia The Walking Dead: Destinies, che Skull Island: Rise of Kong, son risultati essere dei prodotti abbastanza scadenti (forse addirittura più di Gollum, che almeno graficamente riesce ad essere minimamente gradevole), oltre che decisamente criticati e poco apprezzati da critica e pubblico. Ciò accumuna i due giochi menzionati qui sopra a Gollum, è un singolo ma determinante aspetto, che però se valutato può far decisamente riflettere, specie sulla visione di alcuni publisher dell'”inteligenzia” degli acquirenti. Parliamo ovviamente del fatto che tutti e tre i titoli sono dei tie-in, ovvero delle trasposizioni videoludiche di franchise, brand e proprietà intellettuali nate da un’altra branchia dell’intrattenimento e media, nel nostro caso, i celebri film di King Kong e la saga de “il Signore degli Anelli“, oltre alla fortunata e apprezzatissima serie di The Walking Dead.
C’è moltissimo da riflettere in merito, in quanto i videogiocatori (almeno io personalmente ci metto quelli più datati), non sono propriamente dei coglioni o dei facili polli da spennacchiare monetariamente (specie in un periodo storico in cui escono titoli scammini come The Day Before, che non è neanche considerabile ed annoverabile come un gioco brutto, semplicemente non esiste come gioco) e sfruttare il buon nome di alcune serie e film storici, o utilizzare addirittura personaggi così amati come Gollum e King Kong, per prodotti al limite della mediocrità (venduti anche a cifre da giochi Tripla A), ha dimostrato essere un errore decisamente grande, specie considerando l’amore che i fan nutrono per i prodotti ai quale questi titoli fanno riferimento, un peccato davvero.
Non c’è stato solamente del marcio in giro negli scorsi mesi, anzi, giochi come RoboCop: Rogue City, che quest’anno ha dimostrato (assieme anche ad Assassins Creed: Mirage), che non è necessario per forza creare mondi enormi pieni di nulla (paradossale che a capirlo fosse stata Ubisoft ma vabbè succede alle volte), così come non è sempre un male guardare al passato, possibilmente però quello che merita, e non quello da facilmente dimenticabile. La classica linearità nel massimizzare i contenuti in uno spazio più ridotto all’interno di in videogame (specie ben curato e realizzato), può ancora oggi essere intrattenente per i videogiocatori e vincente per una casa videoludica, non risultando essere solamente una mera e fugace nostalgia canaglia, e non una voglia di tornare ad un passato che non esiste più.
Il 2023 ci ha insegnato davvero tante cose (specie videoludicamente). Ci ha dimostrato che è ancora possibile fare del gaming sano e che i Single Player non sono morti, così come tanti membri del settore affermano da qualche anno a questa parte. Baldur’s Gate 3 ha dimostrato che anche un single player (seppur curato in anni ed anni e con un budget praticamente quasi illimitato da Wizards), può ancora essere l’apice del settore, trainandolo anche nelle vendite e nell’attenzione del grande pubblico, partendo addirittura dall’essere un titolo realizzato per una nicchia veramente minuscola. La qualità del prodotto paga finalmente (ogni tanto perlomeno), e anche il nuovo capitolo di The Legend of Zelda, Tears of Kingdom non fa eccezione, avendo contribuito (sebbene alcuni piccoli difetti), a mettere le puntine sulle I, il carico da 11, la ciliegina sulla torta, al concetto di “Single Player è meglio” e “Single Player può ancora essere pop”. Nintendo ha giocato le sue carte puntando molto stavolta, non solamente nell’open world nudo e crudo, alla raccolta di oggetti, il completamento delle quest, i sacrari e tanto altro già raccontato in Breath of the Wild, ma soprattutto sulla capacità creativa e costruttiva dei videogiocatori (non ai livelli di un Super Mario Maker, ma poco ci manca, fatevi un giro nel web tra Youtube e TikTok in merito, per rendervi conto, anche a vostro rischio e pericolo).
Ciò che accumuna i titoli sopraindicati, è solamente una cosa, che seppur semplice (e anche piuttosto banalotta), tendiamo molto spesso a dimenticare, come se non fosse la ragione per cui abbiamo iniziato a videogiocare, ovvero il divertimento. Non parliamo di cose videoludicamente effimere, create spesso a tavolino, come potrebbero essere determinati giochi multiplayer (ancora di più se di squadra, grazie The Finals, se sei giocabile solo in Trio, ma in solo fai letteralmente cadere le braccia, ma di ciò ne abbiamo parlato decine di volte ed ampiamente in questi lidi), che riescono a divertire alle volte, ma solamente se si giocano assieme agli amici, per carità bello eh, ma non è quello a cui mi riferisco. Il divertimento deve nascere da se, da un qualcosa di naturale e spesso autoriale, che non deve venir fuori per forza pavoneggiandosi nel bullizzare online un giocatore online meno esperto di voi (mi spiace se lo pensiate). Sia Zelda, che Baldur’s Gate 3, che Super Mario RPG, non parliamo poi di Super Mario Bros. Wonder, che è l’apice di questo concetto, son tutti titoli che esprimono a loro modo un concetto semplice, ovvero funzionare decisamente bene, intrattenendo e divertendo moltissimo il videogiocatore che li sta provando in quel momento specifico.
Nel nuovo capitolo di Link si potrà infatti dare sfoggio di creatività nel realizzare vere e proprie macchine da guerra (costruite con oggetti raccolti e uniti qua e la per Hyrule, come legna e sassi), per fronteggiare nemici e miniboss, nelle maniere più folli che possiate immaginare, come lo chiamate questo? Ah divertimento vero dimenticavo. In Baldur’s Gate 3 (selezionato come GOTY 2023 dai The Game Awards ricordiamolo), potrete intraprendere la vostra avventura, facendo molteplici scelte per il vostro personaggio, condizionando pesantemente (seppur dettato da quei malefici dadi), quasi ogni singolo avvenimento presente nel gioco, come dite, divertirsi giusto?. Passando poi per Super Mario RPG, un titolo veramente atipico (almeno per noi europei) ma allo stesso tempo classico, che per quanto sia famoso e noto, ci è arrivato nella sua versione originale solamente nel 2008, quando fu pubblicato per la Virtual Console di Wii. Il blasone di Super Mario RPG è noto a molti, ma non a tutti, e la nuova “riedizione” di Nintendo per Switch, riesce a far tornare la nostalgia ai vecchiacci, ma a catturare anche i nuovi giocatori (ma ve ne abbiamo già parlato abbastanza qui.)
Un gioco di ruolo leggendario, divertente, folle e con parecchi colpi di scena, difficile al punto giusto, che riesce anch’esso a far divertire chiunque, proprio come succedeva 27 anni fa. Mamma mia, mi verrebbe da dire, sebbene Charles Martinet non doppi più attivamente Mario nei giochi, ma solo come “Ambassador Marioso”, almeno fino all’uscita di Super Mario Bros. Wonder, l’emblema della parola “divertimento” di questo 2023. Un gioco che riesce a sorprenderti ogni secondo con le sue follie, dettate dalle trasformazioni fuori di testa e l’attivazione dei fantomatici Fiori Meraviglia. Ognuno di questi Fiori speciali, cambierà in maniera netta tutto lo scenario, rompendo ogni singola regola dei platform 2D (e in parte anche 3D), dei Mario, sin dai primi capitoli, follia pura e divertimento fino all’ultimo stage, sebbene sia letteralmente pazzo nel culo da finire.
Il divertimento dei giochi nel 2023 è stato decisamente elevato, sebbene diversi inciampi hanno percorso questa via (poveri chi ha investito soldi e risorse in Gollum, The Walking Dead Destinies e Rise of Kong), sperando che il 2024, possa regalarci, perlomeno in qualcosa di similare, e ricordatevi di prendervi Another Code Recollection a proposito (una delle prime uscite delle prossime settimane), e ci si ribecca nel nuovo anno, buone vacanze e festività a voi e un Buon 2024 a voi e alle vostre famiglie.
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