[EDITORIALE SFOGO VIDEOLUDICO] Alla scoperta della timeline della leggendaria saga di The Legend of Zelda, prima di Breath of the Wild e Tears of the Kingdom

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In questo nuovo articolo della rubrica “EDITORIALE SFOGO VIDEOLUDICO“, ci concentreremo sulla timeline della leggendaria saga di The Legend of Zelda.


La nostra Playlist su Youtube di Zelda: Tears of the Kingdom

The Legend of Zelda è sempre stata una serie storica e di riferimento per il mondo videoludico, e tranne minori passi falsi (seppur abbastanza negativi, il cartoon degli anni 90 e i titoli per Philips CD-i, ancora creano il terrore tra gli appassionati del brand che hanno una trentina di anni in su), è sempre stata garanzia di qualità, e punto di riferimento assoluto del gaming, specialmente si sta parlando di avventure leggendarie “fantasy”.

Nonostante ciò, Zelda non è quasi mai stato un franchise da “best seller”, come potrebbero essere un Super Mario o un qualsiasi Pokèmon (brutti o belli che siano gli ultimi). Zelda è sempre stata una nicchia, sebbene molto grande, uscita fuori per la massa solamente grazie all’open world, la fisica e la cura maniacale dei dettagli presenti nel mondo di Breath of the Wild, che già dai trailer e gameplay pre-lancio, dimostrò quanto il gioco aveva un potenziale devastante, catalizzando l’attenzione dei videogiocatori di tutto il mondo, anche quelli che non avevano mai provato ad avvicinarsi alla serie.


L’Excuse me, Princess!, uno dei meme più fastidiosi di Link nel terrificante cartoon di The Legend of Zelda

Il mondo di Hyrule è tutto ciò che un giocatore sogna di vivere in un videogioco, immergersi in una terra fantastica per sconfiggere il male, piena di nemici incredibili, spesso anche terrificanti (i ReDead ancora ci terrorizzano), oltre che di segreti ed item misteriosi, personaggi primari e secondari con le loro vicende e storie da scoprire, riguardanti anche la loro crescita ed evoluzione nel tempo. Basti pensare ad esempio alla quest di Epona e Malon nel Lon Lon Ranch di The Legend of Zelda: Ocarina of Time, una delle più iconiche dell’intero brand, ma per essere più recenti, possiamo tranquillamente citare il primo incontro e l’ultimo addio di Midna in Twilight Princess, due momenti totalmente differenti dello stesso personaggio, che si evolve totalmente nel corso della trama.

in principio infatti Midna sebbene aiuti Link nella sua forma di Lupo, liberandolo dalla prigionia iniziale, da sempre l’impressione di utilizzarlo solamente come un oggetto e mera cavalcatura per raggiungere i propri scopi personali, legati al bene che la Principessa voleva per il Regno del Crepuscolo, trasformata in un esserino dal malvagio Zant e costretta di forza a collaborare con Link.

Totalmente al contrario di quanto ci si potesse aspettare all’inizio da un personaggio così, le ultime apparizioni nelle scene di Midna in The Legend of Zelda: Twilight Princess, evolvono totalmente il personaggio, rendendola probabilmente una dei personaggi videoludici più belli di sempre, ed a mio avviso risulta essere uno dei momenti più commoventi degli ormai quasi quarant’anni del franchise, senza entrare troppo nel dettaglio per non farvi spoiler, ma giocatelo e vivetela anche voi.


The Legend of Zelda: Twilight Princess HD, che belli Midna e Link assieme...

Il mio consiglio per approcciarsi al meglio alle vicende narrative di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, specialmente se vi siete avvicinati alla serie con Breath of the Wild, è quello di recuperarvi alcuni dei vecchi capitoli della serie, che potrebbero in qualche modo essere collegati al Ganondorf apparso nell’ultimo trailer. Il primo e forse il più importante ed ovvio da recuperare, è The Legend of Zelda: Skyward Sword, uscito su Wii nel 2011 e probabilmente tra i più sottovalutati della serie, vuoi anche per aver avuto un’uscita molto sfortunata, ovvero nel momento di declino dell’era di Nintendo Wii, che stava per concludersi e che avrebbe portato poi al flop di Nintendo Wii U.

Non vi serve nemmeno recuperare il gioco se non avete Wii, infatti Nintendo ha rilasciato nel 2021 una versione in HD del titolo su Nintendo Switch, e probabilmente non è successo così tanto per caso. Il gioco infatti si colloca cronologicamente come il primissimo della saga di Zelda, ed è l’origine di tutte le vicende successive della serie, compreso ovviamente anche Ocarina of Time. Il finale di Skyward Sword chiarisce un punto importante dell’intero brand, attraverso un determinato personaggio (Mortipher), colui che incide con una maledizione il loop dei Ganon/Ganondorf nati nell’ere successive a Skyward Sword, attraverso la nascita del Re delle Gerudo (un popolo di sole donne, con un uomo che nasce ogni 100 anni), nonostante il sigillo della dea Hylia e la spada che esorcizza il male.

Potrete decidere però di intraprendere anche altre avventure prima di Zelda TOTK, possiamo consigliarvi di provare anche The Legend of Zelda: The Wind Waker per Nintendo Gamecube (uno dei miei titoli preferiti della serie), apparso anch’esso in versione HD, ma solamente su Nintendo Wii U, e non ancora purtroppo su Nintendo Switch. L’avventura stavolta marina, vede protagonista Toon Link (Link Cartone come viene chiamato in Super Smash Bros), ovvero la versione in cel shading dell’eroe di Hyrule, che dovrà da bambino, cavalcare le onde del mare tra le varie isole grazie alla nave parlante, Re Drakar, che lo guiderà in tutta la sua avventura, mostrandogli la via dell’eroe che esorcizza il male.



Vi ricorda qualcosa? Ebbene si, le numerose isole del mare apparse in the Wind Waker, assomigliano moltissimo (come sensazione e gameplay) quelle nel cielo apparse nei trailer di Tears of the Kingdom. La sensazione di libertà (open world) e l’avventura esaltante alla scoperta di nuovi territori nel mare, e anche la ricerca dei forzieri nel fondo dell’oceano, può ricordare l’avventura nel cielo mostrata da Aonuma nei gameplay promozionali di queste settimane. La nave costruita dal producer durante l’ultimo gameplay dimostrativo, ha dato anch’essa un mood di navigazione ed avventura marina (sebbene rudimentale), dimostrati solamente da the Wind Waker.

A questo punto molti potrebbero obiettare dicendo, perché non ricorda a questo punto di più Skyward Sword? E’ una giusta osservazione, infatti anche li son presenti delle isole nel cielo volanti da esplorare, sebbene non siano moltissime di più rispetto a quelle di Wind Waker. La risposta a questa domanda è come ci si arriva a queste isole. In The Wind Waker, il mondo di gioco è esplorabile tranquillamente con la navigazione della barca, Re Drakar appunto, controllabile facilmente ed agilmente sin dalle prime fasi di gioco, grazie agli incantesimi realizzati dalla bacchetta del vento di Link, che darà al giocatore la possibilità di cambiare la direzione del vento, guidandolo a favore verso la direzione in cui si vuole andare, facilitando di molto la navigazione e lo spostamento all’interno del mondo di gioco.


L’utilizzo dell’abilità Ascensus in Zelda: Tears of the Kingdom

In Tears of the Kingdom (da quello che abbiamo visto perlomeno), si potrà esplorare le isole in numerosi modi, attraverso l’utilizzo dell’abilità Ascensus, si potrà salire un determinato soffitto di una grotta o un edificio, superandolo agilmente attraversandolo, in alternativa utilizzare un razzo che vi sparerà in alto nella mappa, o scegliere di sfruttare la classica paravela da volo, insomma tante opzioni, agili o meno, per navigare nel cielo, senza troppe difficoltà.

In The Legend of Zelda: Skyward Sword invece (sebbene sia un titolo degno del brand e da giocare assolutamente), il cielo è esplorabile attraverso l’utilizzo dei Solcanubi, degli uccelli giganti apparsi nella Superfice di Oltrenuvola, l’isola fluttuante nel cielo, che la Dea Hylia ha staccato dalla terra e dove il primissimo Link e la prima Zelda vivono tranquillamente, sin dalla loro nascita. I Solcanubi sono uno degli errori più grandi della saga di Zelda (mi dispiace dirlo). Non si parla ne di design, ne di lore, ne di aspetto fisico e grafico, anzi sono molto simpatici, colorati e vivaci, e dimostrano un legame affettivo incredibile con i loro padroni (specialmente il Solcanubi di Zelda), tanto da venire richiamati con un fischio, accorrendo verso il proprio “umano” per portarlo in groppa nel cielo. Il loro problema infatti sarà il loto controllo, decisamente scomodo in volo, e “masterabile” davvero difficilmente nel corso del gioco, risultando comunque essere sempre tedioso e fastidioso per tutta l’avventura. La situazione non è migliorata particolarmente con la versione HD del gioco, sebbene sia possibile gestire in maniera leggermente più comoda il volo, attraverso l’utilizzo di un Nintendo Switch Pro Controller.

Tornando al discorso “consigli prima di giocare Tears of the Kingdom”, anche Ocarina of Time (anch’esso rimasterizzato in 3D su Nintendo 3DS), potrà essere un’importante avventura da scoprire prima di giocare all’ultimo capitolo del brand, ormai in dirittura di arrivo nel mese di maggio su Nintendo Switch. In Ocarina infatti appare uno dei Ganondorf più iconici del franchise (probabilmente quello con la lore più interessante), colui che rapisce ogni singola ragazza dalle orecchie a punta del regno di Hyrule, con l’unico scopo di scovare la Principessa Zelda e rapirla, per ottenere i poteri della Triforza della Saggezza. L’avventura di Ocarina of Time, è una delle più determinanti e impattanti della storia di Zelda, infatti è l’unica iterazione che riuscirà a dividere la storia in tre bivi nel finale, grazie al viaggio nel tempo verso il futuro di Link. che determina e distorce l’equilibrio spazio temporale dell’universo di Hyrule.


Zelda: Majora’s Mask per Nintendo 64, apparso negli ultimi anni sul servizio del Nintendo Switch Online

Se avete mai visto la Timeline di Zelda infatti, noterete che ad un certo punto i giochi prendono tre diramazioni differenti, determinate dal risultato della battaglia di Link contro Ganondorf in Ocarina of Time. Il primo bivio vede Link viaggiare nel tempo con il piedistallo della Master Sword, ed adulto nel futuro, uccidere Ganondorf e salvare Hyrule. Ciò da alle origini le avventure di Toon Link in the Wind Waker, ed i successivi Phantom Hourglass e Spirit Tracks, in quanto Ganon, una volta sigillato nel mare assieme ad Hyrule dai Saggi, non troverà più un Link adulto ad affrontarlo e fermarlo.

Il secondo bivio invece è quello dove Link torna bambino nel passato da dove era venuto e nato, mettendo in guardia la giovane Zelda sulle intenzioni di Ganondorf. La principessa darà a Link l’Ocarina del tempo spedendolo lontano dalle grinfie di Ganondorf, quindi il passaggio al Sacred Realm non verrà mai aperto. Ciò comporterà gli avvenimenti di The Legend of Zelda: Majora’s Mask, uno dei pochissimi seguiti diretti (apparte Tears of the Kingdom), della saga di Zelda. Link parte per il mondo con Epona, il cavallo apparso nel Lon Lon Ranch, alla ricerca della sua fata, Navi. L’eroe bambino a questo punto finirà in una foresta misteriosa, dove si perderà rimanendo completamente da solo, ad eccezione di un misterioso e strano ragazzo di nome Skull Kid, colui che controllato da una maschera demoniaca lo attaccherà violentemente, rubandogli l’ocarina del tempo, fuggendo poi in un misterioso portale che porterà lui e Link in un mondo parallelo a Hyrule, chiamato Termina, un luogo dove il tempo potrà essere rimescolato nei tre giorni, prima della caduta di una terrificante Luna gigante nel mondo di gioco, che distruggerà tutto quanto.

Le successive vicende porteranno poi a a The Legend of Zelda: Twilight Princess, in quanto la Principessa, dopo aver conosciuto le intenzioni di Ganondorf, assieme agli Antichi Saggi, proveranno ad uccidere Ganondorf, senza riuscirci a causa dei poteri innestati della Triforza della Forza. Ganon combatte contro i saggi, uccidendone uno (del quale non viene fatta mai menzione), ma gli altri riescono a bandirlo da Hyrule, spedendolo nel Regno del Crepuscolo, sigillato da uno specchio magico misterioso.


L’intera Playlist del primo Hyrule Warriors su Nintendo Wii U

Il terzo segmento della timeline (quello teoricamente più drammatico e drastico) è quello in cui Link adulto nel futuro, combatte contro Ganondorf, senza riuscire a sconfiggerlo, fallendo miseramente nell’impresa e morendo di conseguenza. Ciò porterà il mondo di Hyrule nel caos, terminato solamente grazie all’ordine imposto dal Re di Hyrule ai Sette Saggi, ovvero quello di sigillare la Terra Sacra assieme a Ganondorf. Gli avvenimenti successivi a questa linea temporale, saranno tra i più numerosi della saga, in quanto Link vivrà numerose avventure (molte di queste portatili) in giochi come Zelda: A Link to the Past, Link’s Awakening, Oracle of Seasons ed Oracle of Ages, al più recente A Link Between Worlds per Nintendo 3DS e addirittura i primissimi giochi, The Legend of Zelda per NES e il suo seguito, Zelda 2: The Adventure of Link, anch’esso apparso sulla prima console della casa di Kyoto.

Tutte queste ramificazioni rientrano poi in una soltanto, nelle vicende apparse in Zelda: Breath of the Wild (ed Hyrule Warriors: l’era della calamità anche se un po un what if), dove i Campioni riuscirono assieme a Zelda, nonostante il loro essere morti nel tentativo di salvare Hyrule, a sigillare la temibile e distruttiva Calamità Ganon, controllata e fermata dalla Principessa Zelda per ben 100 anni, in attesa del risveglio di Link in BOTW. Non serve troppo soffermarci sulla storia di Breath of the Wild, sappiamo tutti più o meno come è andata, Link grazie agli Spiriti dei Campioni (se il giocatore riterrà opportuno visitare o meno i Colossi), permetteranno assieme al ritorno di Zelda su Hyrule, e di conseguenza fermare la distruzione della Calamità Ganon, fuggita dal sigillo all’interno del Castello di Hyrule, terminando così l’ondata di devastazione e morte che per anni ma anche per secoli, ha distrutto i vari popoli che vivevano su Hyrule.


La possibile trasformazione di Zelda in Tears of the Kingdom? O si tratta della Dea Hylia? Chissà…

Ora non sappiamo cosa Nintendo ci riserverà a livello di trama nel nuovo capitolo di Zelda, quel di cui son sicuro però è che avremo molta più ciccia in termini di lore e legami con i titoli passati, rispetto a Breath of the Wild, che spesso peccava in questo aspetto, raccontando veramente troppo poco.

Un dettaglio che dai trailer emerge, e che è una chicca non spoiler dei giochi passati (che probabilmente conoscono solamente chi gioca a Zelda sin dalle origini), son le orecchie di Ganondorf. Infatti il Ganon di Tears of the Kingdom possiede delle orecchie arrotondate come quello apparso in Ocarina of Time. Il che significa questo Ganon non ha ancora ottenuto la Triforza della Forza, al contrario di quello presente in Wind Waker e Twilight Princess, dove li entrambi le hanno a punta, ed infatti possedevano già il loro frammento di Triforza. Infatti si dice che le orecchie a punta, ottenute appunto grazie al frammento di triforza della Forza (di Ganon), permettono di udire facilmente la voce degli dei, una sorta di antenna parabolica a forma di orecchie (lol).


Uno Zoom dell’artwork ufficiale di Ganondorf in Tears of the Kingdom, che mostra le orecchie arrotondate e non a punta

Può sembrare un dettaglio di poco conto, ma fidatevi che se sfruttato a dovere (e mi fido di Aonuma), potrebbe creare riferimenti e legami con i titoli passati molto importanti per l’intero brand, assieme ad altri piccoli dettagli qua e la buttati in pasto ai giocatori veterani nell’ultimo trailer, come la presenza possibile del popolo degli Zonai, citati solamente nell’artbook di Breath of the Wild, o il ritorno di vecchi Boss storici della serie, a personaggi misteriosi, come colui che mette la mano sulla spalla di Zelda mentre cerca di “consolarla e incoraggiarla” sul fatto che Link potrà salvare nuovamente Hyrule, ad una ragazza di pelle scura, che appare per qualche frame di secondo nel trailer, e che sembra assomiglia moltissimo alla Principessa di Hyrule, visto anche il vestiario decisamente simile, e la presenza del Magatama apparso nelle mani di Zelda nelle prime sezioni del suddetto trailer.

Infine parliamo della parte più importante di questa “lore” possibile di Tears of the Kingdom, ovvero Mortipher, il Re dei Demoni. Il primo nemico storico della serie (cronologicamente parlando almeno), colui che ha dato origine alla maledizioni di tutti i Link e le Zelda futuri, dopo la sua sconfitta contro Link in Skyward Sword ed il suo sigillo della Spada Suprema. Ebbene per mezzo secondo di trailer, appare di spalle una figura che ricorda moltissimo le fattezze di Mortipher, che in molti hanno anche scambiato per il re dei Gerudo, ovvero Ganondorf. Ora non sappiamo se effettivamente sarà Mortipher quella figura, o se sia semplicemente una delle forme di Ganon nel gioco (in quanto tenete presente sempre che lo spirito di Mortipher esiste ancora, grazie alla maledizione), ciò che sappiamo è che potenzialmente il gioco potrebbe raccontare moltissimo sulla lore dell’intero ciclo narrativo di Zelda, riuscendo magari anche a chiudere definitivamente il cerchio sulla maledizione che da migliaia di anni, colpisce il mondo di Hyrule.

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